Prevedere le complicanze trombotiche nei pazienti adulti affetti da Covid-19

Le proteine della fibrinolisi e il fattore XIII della coagulazione possono predire le complicanze trombo-emorragiche in pazienti COVID-19 ospedalizzati. Ecco i risultati del nostro studio.

Introduzione:
In un gruppo di pazienti ospedalizzati con COVID-19 è stata eseguita un’ampia caratterizzazione delle alterazioni emostatiche, mediante sia test globali (come il test di generazione della trombina) che specifici, al fine di chiarire i meccanismi alla base della coagulopatia* e identificare eventuali fattori predittivi di complicanze trombo-emorragiche durante il ricovero.

*Patologia del sangue che riguarda alterazioni nel processo di coagulazione

Materiali e metodi:
Lo studio ha riguardato 101 pazienti adulti (età media: 67 anni) malati di COVID-19, ricoverati in terapia intensiva (n=46) e in altri reparti (n=55) tra Marzo e Maggio 2020 in due diversi ospedali della provincia Bergamasca.

A tutti i pazienti coinvolti nello studio, mediante un prelievo di sangue, abbiamo valutato la quantità totale di trombina prodotta e misurato alcune proteine/fattori della coagulazione e alcuni marcatori di ipercoagulabilità.

Risultati:
In tutti i nostri pazienti abbiamo riscontrato una maggiore attivazione della coagulazione del sangue (misurata con il test globale di generazione di trombina) associata a livelli aumentati di F1+2 e D-dimero, come biomarcatori di ipercoagulabilità, e di fattori della coagulazione (FV, FVIII, FIX, FXI) e fibrinogeno, mentre il FXIII era significativamente ridotto, suggerendo un’associazione con il sanguinamento.

La concentrazione di proteine fibrinolitiche* era elevata nella coorte complessiva di pazienti. Abbiamo inoltre visto che tali anomalie sono associate ad una sostenuta infiammazione** in maniera più accentuata nei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Durante ‘ospedalizzazione nei nostri pazienti si sono registrate 7 trombosi e 14 sanguinamenti maggiori. L’analisi dei dati clinici e biologici ha identificato un aumento dei livelli nel sangue di t-PA, PAI-1 e NLR come fattori predittivi trombosi, mentre i livelli inferiori di XIII misurati nel sangue erano associati a sanguinamento.

*Attivatore tissutale del plasminogeno (t-PA) e attivatore del plasminogeno l’inibitore di tipo 1 (PAI-1)
**Alti livelli di interleuchina-6, proteina C reattiva, rapporto neutrofili/linfociti e procalcitonina

Conclusioni:
Questo studio dimostra quali sono le importanti alterazioni del sistema emostatico che si verificano nei pazienti con polmonite da COVID-19, sottolineando anche un legame tra severità della malattia e stato pro-infiammatorio, dimostrando quindi l’esistenza di un legame tra coagulazione e infiammazione.

Questo studio esplorativo pone inoltre le basi perla valutazione di questi marcatori della coagulazione e dello stato infiammatorio, come predizione delle complicanze trombotiche ed emorragiche, in gruppi di pazienti più ampi.