Il tromboembolismo venoso, che include la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, è una complicanza clinica significativa nei pazienti oncologici, con un impatto rilevante sulla prognosi e la mortalità. Nei pazienti affetti da tumore, il rischio di tromboembolismo è da 4 a 11 volte più alto rispetto alla popolazione generale, e l’incidenza varia dal 4 al 20% per anno, influenzata da vari fattori come lo stato del tumore, il tipo di terapia, la presenza di interventi chirurgici e l’immobilità.
Negli ultimi anni, la frequenza di eventi trombotici nei pazienti oncologici è aumentata, anche a causa di nuovi farmaci che attivano la coagulazione. Questo problema è particolarmente rilevante per i tumori femminili, come il carcinoma ovarico e mammario, con un’incidenza di trombosi che può arrivare fino al 27%. Nonostante ciò, la prevenzione e la diagnosi precoce rimangono sottostimate, rendendo fondamentale sensibilizzare sia i medici che i pazienti su questo tema.
Per affrontare queste problematiche, Fondazione ARTET, in collaborazione con il gruppo “Insieme si può-insieme funziona”, parteciperà a BergamoScienza mercoledì 2 ottobre con l’incontro “Tumori femminili e trombosi: quanto ne sappiamo?”. L’evento mira a discutere il legame tra le neoplasie femminili e il rischio trombotico, evidenziando l’importanza della prevenzione e delle cure personalizzate.
Intervengono:
- Anna Falanga, Ematologa e Direttrice Scientifica di Fondazione ARTET
- Carmen Criscitiello, Oncologa Senologa, Istituto Europeo di Oncologia
- Domenica Lorusso, Oncologa Ginecologa, Ospedale Humanitas San Pio X
- Lucia De Ponti, Presidente LILT Bergamo
- Valeria Perego, Psicologa e Psicoterapeuta
- Marcella Messina, Assessore Politiche Sociali e Salute del Comune di Bergamo
Modera: Pasquale Intini, Coordinatore “Insieme si può. Insieme funziona”
L’ingresso è gratuito, con registrazione dal sito di BergamoScienza