È possibile predire la progressione della malattia in pazienti con tumore metastatico

Categories News, Oncoematologia

Nuovi ed incoraggianti risultati nel nostro studio HYPERCAN tramite test globale di generazione di trombina e il D-dimero

Dimensione del problema:
Conoscere la prognosi di un paziente con tumore è di massimo interesse clinico e può fornire informazioni utili sul tipo e sull’intensità del trattamento antitumorale da intraprendere.

La ricerca scientifica, negli ultimi anni, si sta muovendo nel cercare di identificare, in studi prospettici di coorte, uno o più marcatori della coagulazione in grado di predire una prognosi di tumore.

E proprio in questo ambito, il nostro gruppo di ricerca, diretto dal nostro responsabile scientifico, la dott.ssa Anna Falanga, ha appena pubblicato sulla rivista internazionale “Cancers” nuovi importanti risultati sullo studio HYPERCAN*

*Acronimo di Hypercoagulation and Cancer. Ipercoagulabilità, attivazione della coagulazione e cancro.

Materiali e metodi:
In particolare, abbiamo valutato, in un’ampia coorte di pazienti* con nuova diagnosi di carcinoma gastrointestinale metastatico arruolati nello studio HYPERCAN, se i livelli plasmatici di biomarcatori trombotici misurati prima di iniziare la chemioterapia possono predire la progressione precoce della malattia (a 6 mesi dalla diagnosi) e la prognosi (sopravvivenza ad un anno).

*462 pazienti con tumore al colon-retto e 164 con tumore gastrico

Risultati:
I pazienti con tumore metastatico gastrointestinale mostravano nel plasma alti livelli (al di sopra del range di normalità) di alcuni biomarcatori trombotici come F1 + 2*, D-dimero**, fibrinogeno e una maggiore quantità di trombina prodotta (misurata mediante un test globale).

Il 25% dei nostri pazienti ha avuto una progressione della malattia a 6 mesi dalla diagnosi e circa il 76% dei pazienti aveva una prognosi migliore (sopravvivenza maggiore di un anno).

I test di laboratorio hanno evidenziato un’associazione tra l’avere alti livelli plasmatici di trombina totale (misurata mediante un test globale) e/o di D-dimero e la maggiore probabilità di avere una progressione della malattia a 6 mesi.

Un altro risultato importante è che, nei pazienti con tumore gastrointestinale metastatico, avere bassi livelli di entrambi questi due marcatori era associato ad una miglior prognosi (ovvero sopravvivenza maggiore di un anno).

* Frammento 1+2 della protrombina

** Il D-dimero e la quantità di trombina globale generata

Conclusioni:
Questo studio dimostra che nei pazienti, con nuova diagnosi di tumore gastrointestinale metastatico, arruolati nello studio HYPERCAN, la generazione di trombina e il D-dimero sembrano essere dei biomarcatori promettenti nel predire la progressione della malattia (a sei mesi dalla diagnosi) e la prognosi (sopravvivenza ad un anno) in questo set di pazienti.

La ricerca continua…